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Quando sentono parlare di autismo spesso la prima reazione dei genitori è di paura. Paura che il proprio bimbo non sarà come gli altri, che non sarà accettato, paura che quella malattia sia insormontabile. Nella realtà, l’autismo non rappresenta una malattia: si tratta, infatti, di un insieme molto eterogeneo di disturbi del neurosviluppo, comunemente chiamati disturbi dello spettro autistico dall’inglese Autism Spectrum Disorders, ASD.
Tali disturbi si presentano come una compromissione in termini qualitativi delle aree della socialità, dell’interazione e della comunicazione e si manifestano spesso con modelli stereotipati e ripetitivi da parte di chi ne è affetto.
I primi sintomi dell’autismo possono manifestarsi già intorno ai 18-24 mesi di età del bambino anche se in genere la diagnosi non arriva mai prima dei 3-4 anni. La severità dei sintomi e la loro peculiarità si presentano in modo diverso da persona a persona, così come la loro evoluzione può subire mutamenti nel tempo.
Non esiste un percorso univoco nell’affrontare tali disturbi e forse questa è una delle cose che maggiormente spaventa i genitori. Il nostro Centro si è specializzato negli anni per offrire un supporto ai genitori che si trovano ad affrontare questo percorso in sinergia. Comprendiamo le loro preoccupazioni e li aiutiamo sostenendoli nelle fatiche, dando loro un conforto professionale ed empatico, affinché migliori il loro rapporto con i figli e i bambini possano comunque accrescere il loro bagaglio cognitivo e comportamentale.
Dal punto di vista statistico in Italia le stime dicono che 1 bambino su 77 nella fascia d’età compresa fra 7 e 9 anni manifesta un disturbo dello spettro autistico. I maschi sono colpiti 4,4 volte più che le femmine da disturbi dello spettro autistico.
Nella pratica possiamo individuare due macrocategorie rispetto allo spettro autistico: soggetti ad “alto funzionamento” e a “basso funzionamento”. Nel primo caso ci riferiamo a bambini che presentano un quoziente intellettivo nella norma o superiore (senza disabilità intellettiva); nel secondo invece a bambini con un quoziente intellettivo inferiore alla norma (con disabilità intellettiva).
Un progetto di potenziamento cognitivo altamente personalizzato può essere finalizzato proprio a sviluppare nel bambino le capacità presenti ma con qualche difficoltà, per potenziarne lo sviluppo cognitivo, l’attenzione, l’elaborazione emotiva e la socialità. Il nostro team lavorerà fianco a fianco delle famiglie per seguire passo passo i progressi del bambino.
Al Centro per lo Sviluppo Delle Abilità Cognitive i nostri esperti lavorano in team per garantire un approccio strategico identificando il percorso più adatto alle esigenze specifiche di ogni singolo bambino.