È un disturbo del neurosviluppo che insorge precocemente con difficoltà nell’interazione e nella comunicazione sociale (APA,2013)
I ragazzi con disturbo dello spettro autistico hanno comportamenti che limitano e compromettono il funzionamento quotidiano.
Si possono differenziare soggetti ad “alto funzionamento” e a “basso funzionamento”.
Vengono definiti ad “alto funzionamento” coloro che presentano un quoziente intellettivo nella norma o superiore (senza disabilità intellettiva); mentre a “basso funzionamento” sono considerati coloro che presentano un quoziente intellettivo inferiore alla norma (con disabilità intellettiva).
Diventa pertanto importante intervenire nel modo più appropriato per sviluppare le abilità del ragazzo compromesse (Begovac et al., 2009; Volkmar e Pauls, 2003).
Tuttavia, Vianello (2008) spiega l’esistenza di un fenomeno opposto che è identificabile come “surplus” rispetto alle proprie capacità cognitive (Vianello, 2012).
Il nostro allenamento cognitivo è focalizzato sul singolo e vuole intervenire in modo divertente e utile alle singole necessità affinché le capacità presenti in questi bambini vengano sempre più sviluppate e potenziate quali la memoria a lungo termine, nell’attenzione e nell’elaborazione emotiva.
Entrano in gioco i fattori genetici e fattori ambientali quali: l’esposizione a farmaci durante la gravidanza, nascita pretermine, mancanza di vitamine D, anzianità dei genitori, esposizione a sostanze tossiche durante la gravidanza e nei primi mesi di vita (mercurio, alluminio, piombo, metalli pesanti…). (Pacchin, pg.13)
Uno studio pubblicato su Nature Genetics analizzando il DNA si 18.000 persone autistiche ha riscontrato la presenza di ereditarietà per un 50%, il resto è causa di fattori ambientali.
No, non esiste. Il Brain Rx è una tecnica di intervento mirata ad aumentare le potenzialità cognitive del bambino, la sua capacità di ascolto, di scrittura, di lettura e in generale a potenziare le funzioni compromesse.
Ci sono molteplici studi che smentiscono tale correlazione. (Taylor, 2014)
La diagnosi viene fatta da specialisti quali lo psicologo e dal neuropsichiatra infantile, che si baseranno sull’osservazione diretta del bambino, l’uso di test specifici e le informazioni riportate dai genitori.
Sicuramente sì, ma se si vuole intervenire alla base del problema diventa importante utilizzare il metodo Brain Rx che agisce nelle aree cerebrali funzionanti andando a rafforzare le prestazioni del ragazzo. Se si rafforzano le funzioni deboli comportamentali, emotive, linguistiche il tutoraggio diventa più semplice ed efficace.
Begovac I., Begovac B., Majić G. e Vidović V. (2009), Longitudinal studies of IQ stability in children with childhood autism ‒ Literature survey, ≪Psychiatria Danubina≫, vol. 21, n. 3, pp. 310-319. Pacchin, L. Autismo: cause, sintomi e possibili terapie. Taylor, L. E., Swerdfeger, A. L., & Eslick, G. D. (2014). Vaccines are not associated with autism: an evidence-based meta-analysis of case-control and cohort studies. Vaccine, 32(29), 3623-3629.