La sindrome viene definita come un “disturbo del neurosviluppo” caratterizzato da sintomi riconducibili a tre grandi aree (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi cognitivi, quinta edizione, APA, 2013).
Si tratta pertanto di un disturbo evolutivo dell’autocontrollo che ostacola lo svolgimento delle comuni attività come: andare a scuola, fare i compiti in maniera autonoma, giocare serenamente con i compagni, dialogare con i genitori, relazionarsi e in generale inserirsi nella società rispettandone le normi vigenti (Marzocchi & Bongarzone,2019).
8 GIUGNO ORE 21:15
Non sempre siamo abituati a pensare che c’è un forte legame tra sviluppo dell’intelligenza e amore che abbiamo ricevuto. Eppure questo legame esiste… Studieremo come i gesti famigliari di amore possono stravolgere positivamente l’apprendimento che si genera in famiglia tra adulti e giovani, tra genitori e figli.
Ecco quindi come possiamo intervenire per aiutare i nostri ragazzi con il potenziamento cognitivo attraverso la tecnica del BrainRx E Gibson Test, andando a favorire la capacità di mantenimento attentivo, di riduzione degli impulsi e di controllo comportamentale, con riscontri sia in ambito scolastico che famigliare. Un ragazzo che riesce a prolungare il suo livello di attenzione nel tempo, avrà modo di completare le richieste scolastiche, di apprendere un maggior numero di informazioni senza distrarsi o ancora in generale un maggior autocontrollo delle proprie azioni permetterà di avere una maggiore consapevolezza dei comportamenti giusti o sbagliati, di avere un maggior rispetto delle regole sociali e di turnazione.
Il Soliloquio Interiore è una modalità interattiva che può essere insegnata per imparare ad essere soggetti ad alto funzionamento mentale, in grado di rispondere efficientemente alle performances quotidiane.
In caso di ADHD è necessario intervenire su più fronti, anche coinvolgendo la famiglia e la scuola, poiché l’ambiente in cui il bambino cresce è un fattore fondamentale, che può essere tanto fonte d’aiuto, quanto di rischio. A ciò si affiancano interventi mirati sul bambino, di tipo psicoeducativo, terapeutico e, quando necessario, anche farmacologico. In generale l’intervento è mirato a una gestione più consapevole dei sintomi e allo sviluppo dell’autocontrollo comportamentale, che può essere incrementato con il potenziamento cognitivo.
L’allenamento cognitivo nel caso di ADHD può essere utile per sviluppare alcune abilità fondamentali come il mantenimento dell’attenzione, l’inibizione delle risposte impulsive, un approccio sistematico verso le attività da svolgere. Inoltre gli esercizi previsti dai nostri programmi sono divertenti e ciò può aumentare il livello di coinvolgimento dei bambini.
Verso il periodo dell’adolescenza e dell’età adulta, in alcuni casi può esserci una remissione dei sintomi, mentre in altri il disturbo permane. Per questo motivo è fondamentale intervenire tempestivamente, così da favorire uno sviluppo il più possibile positivo.