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A seconda della persona e del contesto la durata di “un momento” può variare, pensiamo al tempo che si impiega per prepararsi per una cena o a quanto tempo trascorriamo in un museo o osservando un quadro, questi non sono tempistiche che possiamo definire o misurare ma dipendono da persona a persona. I puntini di sospensione indicano attesa e simboleggiano la pazienza che dobbiamo avere nei confronti di noi stessi e degli altri concedendo il tempo necessario per riflettere su una risposta.
Questi concetti vengono associati all’azione di pensare proprio per evidenziare quanto sia importante riconoscere che, a volte, per pensare è necessario prendersi e/o concedere un momento. La frenesia della quotidianità ci spinge spesso a reazioni rapide ed erroneamente estendiamo questa velocità a tutti i momenti in cui dobbiamo prendere una decisione o dare una risposta. In realtà è molto importante riconoscere che ci sono alcune situazioni o contesti in cui dobbiamo e possiamo ritagliarci un attimo, il nostro momento per analizzare la situazione, formulare delle ipotesi e verificarle senza considerare questo spazio di pace una perdita di tempo.
Lo stesso vale per i nostri bambini, soprattutto in casi di deficit cognitivi; quando diamo un’istruzione o poniamo una domanda dobbiamo tenere a mente quanto sia fondamentale concedere un momento per riflettere facendo sentire il bambino accolto ed accettato e mettendolo nelle condizioni di poter riflettere senza pressioni.
A volte concedere qualche minuto in più per riflettere può portare i bambini a trovare la risposta corretta e può stimolarli a riflettere maggiormente in futuro. Ci sono delle situazioni in cui il bambino potrebbe rispondere in modo erroneo in quanto a seguito di una domanda sentono la pressione di dover rispondere in fretta, l’ansia aumenta e pur di uscire al più presto da questa condizione ansiogena il bambino risponde la prima cosa che gli passa per la testa o ciò che pensa che l’adulto voglia sentire.
In questi casi il bambino potrebbe essere perfettamente in grado di ragionare e dare la risposta corretta, ma la sua emotività e l’impulsività non gli permettono di mettere in atto il processo di pensiero più adeguato a risalire alla risposta corretta.
Per superare questa difficoltà potrebbe essere molto utile mettere a proprio agio il bambino facendolo sentire accolto e accettato e spiegando che se dovesse prendersi qualche minuto non ci sarebbe nulla di male. Anche il momento successivo alla risposta può essere di fondamentale importanza; se il bambino dovesse individuare la risposta corretta potrebbe essere molto importante fargli notare quanto “prendersi un momento” sia stato utile e abbia portato al successo. In questo modo assoceremo emozioni positive alla strategia di fermarsi a riflettere stimolando l’uso di questo medesimo meccanismo in futuro.
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