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Il gioco è da sempre l’attività preferita del bambino, ma è anche un buon mezzo di comunicazione per il
genitore, il quale può essere coinvolto nell’attività giocosa offrendo spunti educativi. Il genitore ha ruolo attivo nel potenziare, attraverso il gioco, quelle che sono le abilità cognitive e creative del bambino
(Mussen, Kagan et al., 1986).
“IL GIOCO E’ UN CONTESTO PRIVILEGIATO PER FAVORIRE LO SVILUPPO PROGRESSIVO DI COMPETENZE
COGNITIVE E SOCIO-EMOZIONALI, INDISPENSABILI ANCHE PER IL SUCCESSO SCOLASTICO” (Ricchiardi,
Coggi,2011).
Numerosi studi sostengono che l’attività ludica sia di esercizio per accrescere le abilità motorie e mentali
dell’individuo (Perrotta, F. 2013).
Tramite il gioco vengono sviluppate numerose abilità, tra le quali:
– la capacità di regolazione emotiva
– l’apprendimento di strategie
– l’abilità di problem solving
– l’autocontrollo
– la capacità di tollerare momenti di frustrazione
– la capacità d’interazione
– la creatività
– il pensiero analogico etc…
Hewes (2006), sostiene che il tempo di gioco è bene non sia inferiore ai 45 minuti/un’ora, in quanto è
impegnativo per il bambino organizzare l’attività in tempi troppo brevi. Diventa importante integrare e
intervallare momenti di gioco strutturato, in cui l’adulto sceglie il materiale e definisce delle regole, con
momenti di gioco libero in cui il genitore possa avere un punto di osservazione privilegiato delle modalità in
cui il suo bambino si approccia al gioco.
Alcuni studi hanno dimostrati l’importanza dei giocattoli, della presenza dei coetanei e dell’interazione
precoce con i genitori e caregivers per uno sviluppo cognitivo ottimale rispetto a bambini che vivono in
ambienti più svantaggiati che non hanno la possibilità di disporre di giocattoli e di mezzi educativi in grado
di predisporre un contesto interattivo funzionale all’apprendimento ludico (Friedrich-Cofer et al., 1979).
Alcuni consigli pratici per i genitori:
– motivare il bambino al gioco con premi e complimenti, senza punire la mancata riuscita ma
renderla momento di confronto positivo.
– Inserirsi nel setting di gioco con emozioni positive incoraggiando la ricerca di strategie.
– Proporre compiti che siano appropriati al livello dello sviluppo.
– Includere il bambino nella creazione delle regole di gioco.
– Promuovere la verbalizzazione dell’attività.
– Aiutare il bambino nell’elaborazione dei concetti nuovi che si possono presentare.
– Lasciare al bambino il suo tempo per pensare e riflettere.
– Favorire i nuovi stimoli sia con giocattoli/materiali nuovi sia con ambienti e modalità di gioco
diverse in cui poter incrementare le capacità motorie e sensoriali.
Lo staff del Centro per lo Sviluppo delle Abilità Cognitive Coop. Soc.
Bibliografia di riferimento:
Friedrich-Cofer, L. K., Huston-Stein, A., McBride Kipnis, D., Susman, E. J., & Clewett, A. S. (1979).
Environmental enhancement of prosocial television content: effects on interpersonal behavior, imaginative
play, and self-regulation in a natural setting. Developmental Psychology, 15(6), 637.
Hewes, J.(2006) Let the children play: nature’s answer to early learning. Early Childhood Learning.
Mussen H.P., Kagan J., Conger J. & Huston, C. (1986). Lo Sviluppo del bambino e la personalità. Zanichelli.
Perrotta F. (2013). Scenarios Pedagogical-Educational Movement Play. Journal of Social Sciences, 9(4), 159.
Ricchiardi P. & Coggi C. (2011) Gioco e potenziamento cognitivo nell’infanzia, comprensione, memoria,
ragionamento, capacità critica e creatività. Ed. Erickson
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